“Resistente come l’acciaio, delicata come la ragnatela” fu questa la frase utilizzata per presentare la resina sintetica di Wallace H. Carothers, il nylon.
Correva l’anno 1935 quando il chimico americano scoprì il poliammide 6.6, da cui poter produrre un filamento continuo simile alla seta.
L’invenzione è stata brevettata qualche anno dopo e, da quel momento, quel semplice filamento si è insediato nel mondo della moda femminile dando vita a una vera e propria rivoluzione nel mondo delle calze da donna.
La prima vendita di calze risale al 24 ottobre 1939 in un negozio di Wilmington in Delawere e l’invenzione della stessa fu guidata anche da una campagna di comunicazione che aveva l’obiettivo di portare le donne ad abbandonare le calze di seta e ad acquistare le calze velate, più confortevoli e a zero rischio di smagliature.
Nel 1940 c’è stata la prima vendita a livello nazionale delle nylon stockings, talmente acclamate che il 15 maggio 1940 la DuPont battezzò il giorno l’N-Day. L’anno successivo, grazie al successo ottenuto, iniziò l’era della bellezza…la bellezza delle gambe di una donna.
Nonostante l’enorme successo, durante la Seconda Guerra Mondiale ci fu un drastico arresto della produzione delle calze di nylon sia per motivi economici sia per motivi bellici e proprio per questo motivo le donne furono esortate a donare le loro calze per la riconversione bellica.
L’intera produzione di nylon fu destinata alla realizzazione di paracaduti.
Durante quel periodo storico le donne iniziarono a disegnarsi righe sulle gambe per simulare la cucitura delle calze ma, terminata la guerra, le calze in nylon tornarono di nuovo in commercio con grande successo. Queste ultime divennero simbolo di seduzione e femminilità trasformandosi in un capo di lingerie indispensabile per qualsiasi donna.
Negli anni ‘50 ci furono nuovi sviluppi, infatti, vennero rimosse le cuciture sulla parte posteriore delle calze, emersero le calze dal colore nude e nel 1959 Allen Grant ideò i collant che, con il tempo, andarono a sostituire completamente le tradizionali calze di nylon. Lo stesso anno la DuPont brevettò anche la lycra, un materiale impiegato per rendere le calze più elastiche e resistenti, che riscontrò un grande successo con la minigonna di Mary Quant e gli hot pants.
I collant in Lycra divennero le calze per eccellenza in quanto permettevano alle donne di indossare una gonna o abito corto con raffinatezza e disinvoltura. In quel periodo storico, i collant subirono un’ulteriore evoluzione: l’inserimento di scritte e ricami sulle calze. Questo nuovo sviluppo catturò subito l’attenzione degli stilisti che iniziarono a considerare le calze come un capo essenziale tanto quanto gli altri.
Nonostante il boom dei collant, le rivoluzioni del ‘68 e del femminismo, erano contrarie rispetto a questo accessorio in quanto veniva percepito come strumento di oppressione maschilista.
Negli anni ‘70, indipendentemente dai pregiudizi, spopolarono anche i collant in pizzo e tra gli anni ‘80 e ‘90 arrivarono i fuseaux, spinti dalla grande diffusione dell’abbigliamento sportivo.
Un elemento che sicuramento ha sostenuto il potere seduttivo delle calze di nylon è stato il cinema che, sin dal principio, ha mostrato donne in calze velate pronte a esprimere tutto il loro fascino e la loro sensualità in lingerie e reggicalze.
Tra i volti cinematografici importanti, che hanno contribuito al successo delle calze, possiamo citare Louise Brooks nel film muto Rolled Stockings, Marlene Dietrich nei panni di Lola Lola ne L’angelo azzurro ,Silvana Mangano nel film Riso Amaro o l’iconica Marilyn Monroe in Bus Stop.
Un personaggio a cui però dobbiamo il merito di aver reso le calze di nylon un accessorio sexy è sicuramente Sophia Loren in Ieri, Oggi, Domani durante lo spogliarello davanti ad un ammaliato Mastroianni.
Insomma, la storia e il successo dei collant è sicuramente affascinante e le evoluzioni sono state notevoli. Oggi i collant sono più che mai protagonisti degli outfit e le proposte sono sempre più originali, ricercate ed evolute.